A tredici anni dalla scoperta, gli affreschi romani del I secolo sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio e restaurati sono ancora inaccessibili: Soprintendenza e Comune non trovano un accordo.
Non è semplicissimo mantenere la calma di fronte a notizie come questa, segnalata dal corriere della sera.
Quello che troviamo ancora più irragionevole è la continua richiesta di fondi: un patrimonio del genere è un tesero, una fonte di reddito non di spesa. A fronte di un investimento iniziale è giusto, sacrosanto che un patrimonio di questo tipo generi risorse.
Abbiamo letto spesso parole polemiche e tanta retorica (un po’ radical chic, se permettete): l’Italia non deve diventare una gigantesca Disneyland a pagamento…. la cultura deve essere gratuita… quanta retorica!