Emilia Romagna

Castell’Arquato

Castellarquato 006

Adagiato sulle colline plioceniche del Placenziano, Castell’Arquato, borgo medioevale ancora integro, presenta un’ambientazione di grande effetto scenografico, e per questo prescelta anche da produzioni cinematografiche (“Lady Hawk”).

L’impianto urbanistico si articola nel borgo, con i quartieri di Borghetto e Monteguzzo, ed il centro monumentale. Probabile insediamento in età romana, appartenne al vescovo di Piacenza fino al 1220, cui si successero le signorie degli Scotti, dei Visconti e degli Sforza fino a passare alla Canera Ducale di Parma. Oggi le risorse principali sono date dall’agricoltura, dall’artigianato e dal turismo. Di recente è entrato a far parte dei “Borghi più Belli d’Italia” ed è stata assegnata al borgo la “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano.

CONSERVATORIO VILLAGGI
Il Conservatorio è un edificio di interesse storico, eretto a cominciare dal 1663 e terminato nel 1700, dal capitano Francesco Guarnieri, in rispetto alla volontà dello zio defunto don Francesco Villaggi, che gli lasciava in eredità tutti i suoi averi.Da iniziale convento di clausura, il complesso, una volta detto “delle Luigine”, divenne poi conservatorio, cioè convitto per le ragazze indigenti della Val d’Arda. Quindi si trasformò in scuola. Oggi, ristrutturato, è divenuto un elegante ostello. Si trova nella parte alta del borgo.

CHIESA DELLA SS. TRINITA’
Di imponente mole, fu costruita nel 1770, oggi sconsacrata e in attesa di restauro. Rialzata rispetto al livello della strada, ha la facciata divisa orizzontalmente in due parti. Quella inferiore è scandita da quattro paraste che racchiudono ai lati due nicchie, in quella superiore oltre il fregio, si ergono solo le paraste laterali; al centro si apre una finestra. Anche la sommità dell’edificio segue un andamento curvilineo, così come la cornicie realizzata sopre il portale.

CHIESA DI SAN PIETRO
Fu costruita nel 1594, con il fronte realizzato in cotto e una facciata a capanna delimitata da due paraste.Una fascia di archetti in laterizio divide la facciata orizzontalmente: al di sopra si trova un rosone sormontato a sua volta da una piccola apertura cruciforma; al di sotto c’è la bella porta, ad arco ogivale, circondata da una cornice in cotto. Nella lunetta tra l’architrave della porta e l’arco a sesto acuto, si trova il monogramma di Cristo JHS. Ci troviamo di fronte ad una delle più belle cornici che si possono trovare a Castell’Arquato, da paragonare solamente a quelle delle finestre presenti sul Palazzo del Podestà.

CHIESA DI SANTO STEFANO
La piccola Chiesa risale all’XI secolo, ricostruito nel Settecento. La stretta facciata settecentesca è racchiusa da due alte paraste e presenta sul muro, intonacato e restauraro di recente, le linee curve ed i decori tipici dell’epoca. Il tetto è a capanna e segnato da spesse modanature ricurve; l’interno conserva begli affreschi settecenteschi. A fianco si erge il campanile, suddiviso in quattro livelli e terminante con una torretta aperta da archi a tutto sesto, con campanaria ottagonale.

COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA
L’antica Pieve, risalente al 758, fu distrutta da un terremoto. Nel 1117 venne ricostruita e consacrata nel 1122. La facciata rivolta a sud-ovest, a salienti interrotti, è scandita in tre parti da robusti contrafforti gradinati. Le tre absidi, bellissime nella loro armonica fedeltà ai prototipi lombardi, sono tripartite da lunghe semicolonne. L’interno, semplice ed austero, è ritmato dalla processione dei sette pilastri cruciformi.

COMPLESSO ARCHITETTONICO SFORZESCO
Complesso architettonico che si trova nei dintorni di Castell’Arquato, a qualche km dall’abitato.La storia di questi edifici, oggi di proprietà privata, si intreccia con quella del borgo. Il territorio della Sforzesca, era uno dei beni di proprietà di Sforzino Sforza, e da questi passato agli Sforza di Santa Fiora. Con un vicino mulino di epoca molto antica, la Sforzesca forma un complesso architettonico molto piacevole che insiste su un bel giardino rialzato rispetto al livello della strada. La parte cinquecentesca dell’edificio è stata manomessa.

Il testo è pubblicato per concessione di zerodelta.net, a questo link la guida completa

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