Conosciuta come la città delle “Streghe” anche grazie al famoso liquore, la storia della magica città si sintetizza in tre periodi principali: Romano, Longobardo, Pontificio. Ogni periodo ha lasciato testimonianze storico – artistiche di notevole pregio. L’Arco Traiano, che si erge al centro della città, fu costruito tra il 114 e 117d.c. in onore dell’Imperatore Traiano, posto all’inizio della Via Traiana che abbreviava il percorso da Benevento a Brindisi; il Teatro Romano, voluto da Caracalla, famoso per la sua ottima acustica; l’Arco del Sacramento.
Le cattedrali di Benevento, Sant’Agata de’ Goti e Cerreto Sannita
L’itinerario di interesse turistico tocca luoghi di forte richiamo, come Benevento con la sua storia, la suggestiva Sant’Agata dei Goti e, Cerreto Sannita.
L’itinerario proposto si incentra soprattutto nella visita delle cattedrali, antichi gioielli storici di tutte e tre le città.
In questo percorso di fede e di storia, Benevento conserva un sincronismo religioso di grande rilievo, per cui al culto di Iside subentra quello di Maria “lactans”.
Il cuore pulsante della fede beneventana è la Cattedrale di Benevento, primo tempio cristiano eretto in città, distrutta durante la II guerra mondiale; la ricostruzione della cattedrale è avvenuta negli anni cinquanta e sessanta anche se con numerose interruzioni dovute al ritrovamento, durante i lavori, di diversi reperti archeologici, quasi tutti risalenti al tardo periodo romano della città, in particolar modo legati al culto pagano-egiziano installatosi per poco tempo all’epoca. Di stile romanico-pugliese, conserva oggi tutto il suo antico fascino nella facciata e nelle porte di bronzo medioevali, di ottima fattura, ammirabili all’interno della cattedrale. Di grande fascino è la cripta, che conserva affreschi di memoria longobarda.
La cattedrale di Sant’Agata dei Goti, intitolato all’Assunta, costituisce un unicum nel panorama artistico-religioso del Sannio beneventano.
Venne fondato nel 970, ricostruito nel XII secolo e più volte restaurato specie dopo il terremoto del 5 giugno 1688. Di grande suggestione è la cripta medioevale con i suoi affreschi di stile giottesco. Delicato nella sua fattura artigianale è il coro ligneo.
Il ‘700 costituisce per la ridente cittadina di Cerreto Sannita una rinascita culturale ed artistica insieme. In questo contesto si inserisce la Cattedrale della Santissima Trinità edificata fra il 1690 ed il 1736 e decorata da ricchi stucchi settecenteschi del Caldarisi e del Silva. Costituita da tre navate conserva sui numerosi altari pregevoli dipinti barocchi di autori locali e napoletani; pregevoli anche le sue due torri campanarie policrome “a cipolla”.
I Longobardi e il culto di San Michele Arcangelo
Di costumi estremamente rozzi, in un continuo stato di guerra, costretti ad una vita seminomade, i Longobardi, nel 568, provenienti dalle zone dell’odierna Ungheria, giunsero in Italia attraverso il Friuli e vi si stanziarono, eleggendo Pavia capitale del Regno.
Conquistata tutta l’Italia, si insediarono nel 571 a Benevento. Il ducato di Benevento ebbe nel corso dei secoli, rispetto al principato di Pavia, una propria autonomia, una propria entità indipendente. La sconfitta del re Desiderio ad opera di Carlo Magno nel 774 determinò la fine del Regno longobardo di Pavia, con la sola eccezione del ducato di Benevento, il cui duca Arechi II elevò a principato, ed ebbe una durata fino al 1077, anno in cui cadde sotto il dominio pontificio.
Ebbe inizio così per Benevento un periodo storico di notevole importanza: si ampliarono le mura della città, si curò l’urbanistica, si realizzarono lo sviluppo e l’ampliamento della “civitas”, si diede impulso alla attività culturale e religiosa, ricostruendo abbazie, chiese, monumenti, con gli annessi “scriptorum”, centri propulsori di cultura.
Benevento dopo la conversione dei Longobardi al cristianesimo nel 663 divenne notevole centro di produzione e di esperienze culturali; vanno ricordate la famosa “scrittura beneventana” ed il “canto beneventano”; inoltre la nota “sacra via langobardorum”, strada dei pellegrini, che da Benevento, lungo il percorso della via Traiana, passando per l’attuale Buonalbergo, raggiungeva il monte Gargano, luogo di fede in onore di San Michele Arcangelo, patrono dei Longobardi.
La storiografia longobarda ha dato l’inizio del culto micaelico all’episodio bellico dell’8 maggio 650, allorchè secondo la tradizione i Longobardi di Benevento respinsero un attacco dei Bizantini i quali volevano impadronirsi del santuario dedicato all’Arcangelo sul monte Gargano. Successivamente a questo episodio, ebbe notevole diffusione il culto micaelico in tutto il Medioevo.
L’arcangelo San Michele, il più potente difensore del popolo di Dio, fu definito “principe degli Angeli” per la sua lealtà, fedeltà e devozione nei confronti del Signore.
L’arcangelo viene rappresentato, nell’iconografia orientale ed occidentale, come un combattente con la spada in mano, che nella prima immensa guerra apocalittica, affronta e sconfigge Lucifero ribellatosi a Dio, facendolo sprofondare nelle tenebre. Contribuirono, certamente, ad accrescere il culto di San Michele nell’area sannita le vicende della transumanza ed i pellegrinaggi verso il Gargano.