Un lungo intervento di restauro ha riportato al suo splendore originario lo spettacolare presepe di Giovanni Battista Garaventa (Genova, 1777-1840) che, come promesso in occasione della mostra del 2017, torna nelle sale del Palazzo Reale di Genova per l’esposizione completa di tutti i suoi ottantasette elementi.
Noto anche come Presepe Reale o Presepe Savoia, è stata ipotizzata dagli studiosi una probabile committenza sabauda caduta con ogni probabilità negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814 e comunque entro il primo quarto del XIX secolo.
Appartenuto almeno alla fine dell’Ottocento alla chiesa torinese di San Filippo Neri non è chiaro se fosse stato concepito per quella sede o per una dimora reale visto che si dispone tuttora di dati limitati sull’origine del Presepe Garaventa e sulle circostanze della sua genesi.
Regale nell’ampiezza ed eccezionale nelle sue componenti: la Sacra Famiglia ne costituisce naturalmente il nucleo centrale, insieme agli angeli, ai tre sontuosi magi, agli armigeri e ai soldati. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto, tela jeans. Gli abiti sono inoltre caratterizzati da passamanerie in argento e filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato che fanno d’ogni personaggio un piccolo capolavoro. E il tutto è qualificato da accessori sofisticati: corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili e attrezzi che indicano una committenza di altissimo rango e di cospicue disponibilità economiche. Qualità e mestiere nelle parti scolpite si apprezzano sia nei pastori che nei popolani d’ambo i sessi, con una varietà di intonazioni, un gusto spiccato per il dettaglio di pregio, una forza plastica di impostazione classica che trova riscontri anche nel variopinto serraglio formato, oltre che dal bue e dall’asinello, dai tre magnifici cavalli dei magi, da due esotici cammelli e, poi, come da tradizione, da mucche e pecore, capre e montoni.