Le terme marchigiane
Già nominate e conosciute in epoca romana (se ne trova citazione negli scritti di Tito Livio), fra le terme marchigiane vi sono le Terme di Acquasanta, in provincia di Ascoli Piceno circondate dall’incantevole paesaggio dei Monti Sibillini: le acque salsobromoiodiche nonchè solfuree, che sgorgano a 38° C dalle viscere della terra sono utilizzate per la cura di affezione delle alte e basse vie aeree, nonchè per coliti, nevralgie, gastriti e malattie dell’apparato genitale femminile.
Nel maceratese invece si trovano le Fonti di Sarnano che possiedono sorgenti con acque dalle diverse caratteristiche chimiche e quindi terapautiche: l’acqua San Giacomo è usata per i disturbi dell’apparato urinario e del tratto digerente (bicarbonato-calcico-magnesiaca), l’acqua Terro salso-solfurea per le vie aeree, le malattie della pelle ed in ginecologia; l’acqua Tre Santi spaciale per le malattie reumatiche.
Spostandosi nel pesarese la scelta è ancora più ricca: Le Terme di Carignano (per le malattie respiratorie), le Fonti di Montegrimano (le cui acque ad alta concentrazione di bicarbonato sono perfette per i problemi gastrointestinali e, sotto forma di fanghi, per le malattie dermatologiche), e le Pitinum Thermae a Macerata Feltria dove le acque, particolarmente ricche in sali e zolfo, sono utilizzate nel trattamento di molteplici disturbi (epatici e del ricambio e coadiuvanti nella riabilitazione motoria).
Le terme del Friuli Venezia Giulia
La presenza del mare ha fatto sì che a Grado sorgessero stabilimenti non solo termali, ma più specificatamente talassoterapici che sfruttano le condizioni climatiche e la purezza dell’acqua marina per il trattamento dei disturbi dermatologici e circolatori: l’acqua viene sterilizzata, filtrata, riscaldata ed impiegata infine per bagni, inalazioni, nebulizzazioni ed idromassaggi. Presso lo stabilimento Psammatoterapico si eseguono le note “sabbiature”accostate a trattamenti di fisiochinesiterapia ed estetici.
Anche Lignano Sabbiadoro di distingue per l’eccellenza delle proprie terapie con sabbia, alghe ed acqua di mare per le patologie delle alte vie aeree e dell’apparato muscolo-scheletrico.
Si parla invece di trattamenti termalil veri e propri nelle Terme di Arta dove la sorgente Pudia regala acqua solfurea usata in dermatologia, angiologia, ortopedia ed otorinolaringoiatria, nonchè nel trattamento dell’obesità.
Sorgenti termali e stabilimenti abruzzesi
Paese simbolo del termalismo abruzzese è Caramanico Terme, antico borgo in provincia di Pescara. Le proprietà terapeutiche delle sue sorgenti sono riconosciute dalla seconda metà del 1500 ed il primo stabilimento termale venne edificato nel 1901. Sono ben tre le sorgenti, di cui due portano acque solfuree salso-bromo-iodiche e la terza un’acqua oligominerale dagli effetti diuretici.
Assai note anche le Terme di Raiano, le cui acque solfuree sono indicate nelle affezioni catarrali e nella sordità rinogena e, nella cura idropinica, sono ottime per pancreas, fegato e attività digestiva.
Sempre ad alto tenore di zolfo e quindi anch’esse adatte alla cura delle malattie dell’apparato respiratorio ed in laringoiatria sono le sorgenti di Popoli (PE).
Altamente depurative ed impiegate nel trattamento dell’ipertensione, della gotta, del diabete e nei problemi a carico del fegato, sono invece le acque della sorgente Santa Croce a Canistro, nota anche come Fonte Fiuggino.
Il Piemonte, termalismo d’avanguardia
Situato fra le splendide colline del Monferrato si trova il centro termale di Aqui Terme (AL): nota dall’antichità la sua acqua sulfurea-salso-bromo-iodica sgorga a 75° dalle viscere della terra; le sue caratteristiche la rendono impiegabile per un ampio ventaglio di disturbi: reumatologici, otorinolaringoiatrici, pneumologici, ginecologici e vascolari. Le acque vengono usate tramite fanghi, nebulizzazioni, irrigazioni e bagni. Nel medesimo stabilimento è attivo anche un centro di trattamenti estetici.
Spostandosi in provincia di Cuneo si trovano i Bagni di Vinadio, risalenti al ‘700 ed incastonati in un magnifico panorama, dove ci si può avvalere delle proprietà di un’acqua medio-minerale sulfurea indicata nel trattamento dei disturbi digestivi, dermatologici (tra cui la psoriasi) e dell’apparato locomotore tramite bagni, fanghi e cura idropinica.
Un battesimo di tutto rispetto quello dato alle acque termali Lurisia: le loro proprietà vennero infatti scoperte da Marie Curie all’inizio del XX secolo che rilevò la presenza di un minerale radioattivo utile nel trattamento di molteplici disturbi per via inalatoria i tramite fanghi ottenuti con l’acqua ed argilla.
Il Piemonte ha ancora molto da offrire: le Sorgenti di Bognanco ideali per l’apparato digestivo, le Terme di Agliano specializzate nella sordità rinogena e, splendide anche per posizione che occupano immerse nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, le Terme di Valdieri. Queste ultime cresciute attorno alla sorgente di acqua sulfurea solfato- cloruro-sodica ipertermale (sgorga a 68°), offrono terapie per otiti e sordità rinogena; una particolarità sono le grotte sulfuree e le muffe che crescono in prossimità della fonte, impiegate per il trattamento di numerose malattie dermatologiche.
Queste solo alcune delle terme italiane, note in tutto il mondo fin dall’antichità per le proprietà terapeutiche e recentemente riscoperte anche come toccasana per il benessere quotidiano.