Che succede se un’immagine dipinta 2500 fa per non essere più vista irrompe in una tradizione moderna di antichistica e di rivisitazione dell’antico per la quale essere comprensibile equivale a essere visibile? La mostra racconta 300 anni di scoperte archeologiche e riletture dell’antico che spiegano perché la Tomba del Tuffatore non si spiega.
DALLA MAGNA GRECIA A DE CHIRICO
50 anni dopo la scoperta una “anti-mostra” sul Tuffatore di Paestum, titolo: “L’immagine invisibile”
Sin dalla sua scoperta, nel 1968, la tomba del Tuffatore sta al centro di un dibattito scientifico molto controverso e acceso. L’interpretazione dell’immagine del giovane che si tuffa nell’acqua rimane un rompicapo che fa discutere anche gli esperti del settore: è semplicemente una visione edonistica della vita e della morte? O qualcosa di più, forse un messaggio misterico, ispirato a culti iniziatici legati ad Orfeo e Dioniso? E le difficoltà nella lettura dell’immagine del Tuffatore si spiegano forse con il fatto che essa era “invisibile”, in quanto collocata all’interno di una tomba buia, chiusa per l’eternità? Insomma, possiamo pretendere di leggere e comprendere un’immagine che non era fatta per essere guardata?
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