Più che una mostra, sarà l’ipotesi di un percorso museale di capolavori per lo più inediti del secolo scorso – fin’ora custoditi nei depositi della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Dal 30 settembre all’11 gennaio 2015.
Nel marzo del 1914, presso alcune sale della Galleria dell’Accademia, il ministro Arduino Colasanti inaugurava una prima modesta sezione dedicata all’arte moderna che venti anni più tardi nel giugno 1924 avrebbe approdato a Palazzo Pitti nell’attuale sede museale .
Per celebrare il centenario di un’istituzione culturale occorre riannodare i molti fili che hanno contribuito a formare la trama storico-artistica del museo e l’accrescimento delle sue collezioni.
Nel caso della Galleria le diverse provenienze delle opere dai premi Accademici, alle raccolte lorenesi e sabaude, sono di per sé in grado di illustrare criticamente una lunga e complessa storia fino a raggiungere la fondazione museale; si tratta di fasi storiche che vanno considerate preparatorie alla stagione successiva (dal 1908 in poi) che culminò nella Convenzione tra Stato e Comune (giugno 1914) il cui principale obbiettivo era individuare uno spazio da destinare alle opere d’arte otto-novecentesche, prevalentemente toscane, patrimonio già da tempo raccolto in vista del futuro museo, da dedicarsi all’arte allora contemporanea.
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