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Pavia e i suoi monumenti

Certosa di PaviaCertosa di Pavia

A 9 km da Pavia la Certosa è uno dei principali esempi di architettura rinascimentale lombarda. Fu fondata nel 1396 da Gian Galeazzo Visconti, a consacrazione di un voto della prima moglie, Caterina, e fu conclusa a metà del XVI secolo.

La facciata completamente decorata in marmo è ricca di sculture dell’Amadeo e dei Mantegazza. All’interno della chiesa si possono ammirare splendide opere d’arte come gli affreschi del Bergognone, che decorano alcune delle 14 cappelle, il transetto e l’abside, il monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, realizzato dal Solari e il trittico eburneo degli Embriachi, e il monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti, realizzato da Gian Cristoforo Romano.
Da non perdere la cancellata del 1600, in ferro battuto e bronzo, che separa la navata dalla tribuna, il coro ligneo con 42 seggi intarsiati, che rappresentano profeti, apostoli e santi e i due chiostri. Quello grande accoglie le 24 celle dei monaci, contrassegnate da una lettera e composte da una camera al pianterreno, con accesso a un piccolo giardino privato, e una al piano superiore.
Tra i simboli che si ripetono nelle decorazioni della Certosa, le sette stelle, che indicano i primi sette monaci certosini e la sigla GRA CAR (Gratiarum Carthusia), in ricordo della Madonna delle Grazie alla quale è consacrata la chiesa.

Duomo
Il Duomo in forme rinascimentali fu voluto nel 1488 da Ascanio Sforza fratello di Ludovico il Moro. Parteciparono alla progettazione Giovanni Antonio Amedeo e Donato Bramante. I lavori della cattedrale si conclusero nel XIX secolo con la realizzazione della cupola, terza in Italia per altezza (92 metri). Attualmente si stanno svolgendo lavori di restauro – resisi necessari in seguito del crollo della torre civica – per rinforzi strutturali dei pilastri.

Chiesa di San Michele
Prototipo delle chiese romaniche pavesi fu eretta in epoca longobarda e poi ricostruita nel XII sec.
Fu cappella palatina e sede di incoronazione di re e imperatori tra cui quella di Federico Barbarossa nel 1155. La facciata in arenaria è riccamente decorata da sculture e culmina con una loggia cieca in marmo rosa. All’interno è conservato il crocifisso di Teodote capolavoro dell’oreficeria medievale (X secolo).

Biblioteca Universitaria
Fondata per volere di Maria Teresa d’Austria, la biblioteca universitaria ebbe nel 1778 la sua prima sede nel Salone Teresiano che ancora mantiene la sua struttura originale con splendide scaffalature lignee. Fu ampliata nel 1820 con l’attuale ingresso a ottagono e le attigue tre sale. Accoglie spesso presentazioni di libri, conferenze e mostre.

Chiesa di Santa Maria del Carmine
Splendido esempio di architettura gotica, la chiesa fu fondata nel 1375 e realizzata su disegno dell’architetto Bernardo da Venezia. La facciata in mattoni è alleggerita dal rosone, da bifore e da decorazioni in cotto. Affreschi del XV secolo, alcuni attribuiti a Michelino da Besozzo decorano il transetto.

Chiesa di San Teodoro
La chiesa di origine romanica (XII sec.) che domina l’antico quartiere dei pescatori è una delle più antiche della città e custodisce testimonianze pittoriche di età medievale e rinascimentale. Nel transetto le Storie di San Teodoro del 1514 e le Storie di Sant’Agnese (XVI sec). A lato dell’entrata sono conservate le due vedute di Pavia dipinte attorno al 1525 (prima della storica battaglia di Pavia), che sono tra le più importanti testimonianze iconografiche della città.

Collegio Universitario Castiglioni Brugnatelli
Situato in pieno centro storico, il collegio fu fondato dal Cardinale Branda Castiglioni nel 1426 ed è il più antico collegio universitario di Pavia. I due edifici, in mattoni, sono completati da un refettorio, una biblioteca e una cappella, con affreschi attribuiti al Foppa o al Bembo (negli stessi anni attivi presso il castello visconteo).

E’ ancora attivo come collegio universitario, femminile.

Ponte coperto
L’antico ponte medioevale sul Ticino, che unisce la città di Pavia al Borgo Ticino, è stato bombardato nel 1944.
Ricostruito poche decine di metri più avanti, con una strada più ampia che l’attraversa, presenta ancora l’originale struttura a schiena d’asino, con cento piccole colonne di granito che sorreggono il tetto e ospita la cappella votiva di S. Giovanni Neopucemo.

Basilica di San Lanfranco
Risale al 1090 questa basilica costruita sulle rive del Ticino e terminata intorno al 1200.
Molto semplice, in mattoni a vista, conserva il monumento funebre di San Lanfranco, che qui fu sepolto.
Il lato destro della chiesa accoglie un chiostro con belle decorazioni quattrocentesche. L’arca e il chiostro grande furono commissionate dall’abate Pietro Pallavicini a Giovanni Antonio Amodeo nel 1498. Tra gli affreschi, si segnala quello che raffigura l’assassinio di Tommaso Becket.

San Pietro in Verzolo
Conosciuta in città anche come “chiesa dei lebbrosi”, per la vicinanza all’ospedale, risale al VII secolo. L’attuale struttura romanica, che risente però di numerosi rimaneggiamenti successivi, è del XII secolo. Ospitò Benedettini e Cistercensi: resta un chiostro quattrocentesco, con bifore romaniche.

Almo Collegio Borromeo
Fondato nel 1561 da S. Carlo Borromeo, è un collegio universitario ed è uno dei più bei palazzi lombardi. Progettato da Pellegrino Pellegrini, presenta un ampio cortile centrale, con loggiato su due piani, cappella, refettorio, salone degli affreschi. Quest’ultimo prende nome da uno splendido ciclo di affreschi di Cesare Nebbia e Federico Zuccari con episodi della vita di S. Carlo Borromeo.
Le successive modifiche, del Pollack, hanno portato all’edificazione di una facciata laterale, dando al collegio l’attuale aspetto. I giardini e gli orti borromaici che arricchiscono l’area si spingono verso il Ticino.

Collegio Ghislieri
Fondato nel 1567 da Papa Pio V (Antonio Ghislieri), è stato progettato da Pellegrino Pellegrini nel 1564. Rispecchia il clima controriformistico del fondatore: la facciata è priva di decorazioni, ad eccezione dello stemma nobiliare della famiglia Ghislieri. Il cortile interno, con loggiato è molto sobrio.
E’ ed è sempre stato, fin dai tempi della sua fondazione, un collegio universitario. Fra i suoi allievi annovera anche Carlo Goldoni, che nei “Memoires” descrive la vita presso il collegio pavese.

Torri
Pavia è nota come “la città delle cento torri“. Nel XVI sec. lo storico Breventano parlava di centosessanta torri che svettavano all’interno delle mura. Nel corso del tempo molte sono state demolite e ridotte d’altezza, ma ne rimangono comunque alcune integre e riconoscibili come la torre di San Dalmazio (41 m) e la torre Belcredi (51 m) in via Luigi Porta (XII sec.), la torre del Maino (51 m) e le torri dell’Università in piazza Leonardo da Vinci (XII sec). La torre Bottigella del 1482 è in Corso Cavour.

 

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